Biografia

Sono un architetto, la mia città di origine è Ravenna e mi laureo a Venezia con una tesi in storia su “Milano metropoli”.

È’ dai miei viaggi di ricerca che nasce il mio amore per la città di Milano nella quale, una volta laureata, decido di trasferirmi.

Dopo varie collaborazioni con importanti studi di architettura e urbanistica, apro lo Studio Viola.

La mia attività di free lance riguarda principalmente ristrutturazioni di interni ed in particolare spazi commerciali, showroom e abitazioni.

Per il tipo di lavoro che faccio, mi è capitato spesso di realizzare degli allestimenti per le case di moda che seguo. La collaborazione più significativa in questo campo, è con lo stilista Antonio Marras, col quale condivido la passione per il vintage ed il concetto del riuso.

Ho cercato di dare al mio lavoro un taglio particolare, che si è concretizzato in uno stile retrò un po’ shabby chic. Le mie preferenze vanno sempre a spazi con boiserie o cornici in gesso, carte da parati e particolari d’altri tempi.

Ho constatato che in un ambiente, anche moderno e con mobili funzionali, la presenza di oggetti antichi o di modernariato, scalda lo spazio conferendogli un carattere unico e originale.

Basta anche solo una cornice, uno specchio o una poltrona e tutto cambia, perché sono belli e perché nella nostra epoca la nostalgia per il passato è una realtà.

Mi piace molto anche l’impatto che si crea tra il moderno e l’antico. Nella maggior parte dei miei progetti si mischiano arredi antichi a mobili più moderni e funzionali. Diciamo che il mio è più uno stile mix and match, dove elementi moderni si accostano a oggetti del passato in favore di un effetto estetizzante.

In particolare io vivo il mio lavoro come l’opportunità di aiutare le persone ad avere un progetto corretto, al giusto prezzo, nei tempi previsti, senza troppi intoppi e fregature.

Mi piace fare entrare le persone nel mio mondo che ha delle caratteristiche ben precise, ma trovo nella diversità del mio cliente sempre nuove sfide e stimoli, anche quando sembra troppo diverso. È’ sempre lì, nell’incontro e talvolta scontro, che nasce l’unicità di un progetto.